Arbitri sotto attacco: una vergogna.

Puntare il dito su un solo responsabile non è di certo corretto fino in fondo, ma la colpa a mio avviso va spartita in parti uguali partendo dalla base: la televisione e i genitori. Un genitore vuole sempre il meglio per il proprio figlio, vuole proteggerlo, vuole che sia sempre il migliore, ecc. Giustamente direi, ma a tutto c'è un limite. Il calcio, come ogni sport, forma i ragazzi, sia sul campo che al di fuori e questo vale per i giocatori e per gli arbitri i quali, anche se non lo si nota mai, sbagliano entrambi in egual misura. Provate ad andare a vedere una partita e tenere conto degli errori dei giocatori (ruolo per ruolo), degli allenatori e dell'arbitro. E' di certo più facile puntare il dito contro un singolo elemento in campo, piuttosto che su una squadra. Dalle proteste fuori dal campo subentra l'adrenalina dei giocatori e allenatori, i quali galvanizzati dalle proteste dall'esterno del rettangolo di gioco si lasciano condizionare attaccando con più insistenza l'arbitro. Spesso ci si arrabbia con il direttore di gara, ma è soltanto inutile; quando l'arbitro fischia è legge. Che sia giusto o sbagliato, come sbagliano i giocatori sbaglia anche lui, è la legge del calcio. Gli errori possono essere a favore o a sfavore della propria squadra, ma c'è modo e modo di reazione e soprattutto non dimentichiamoci di che cosa stiamo parlando: partite di calcio, uno sport o se vogliamo un gioco, di ragazzi tra gli 8 e i 19 anni in una piccola realtà come quella del Canton Ticino e non di certo a livelli di Champions League.
Ora si spiega la lista non troppo lunga di arbitri presenti nel nostro piccolo Cantone, i quali purtroppo non sempre sono all'altezza è vero (ma nemmeno alcuni giocatori), però tanto di cappello a loro che resistono nonostante le difficoltà che trovano a dirigere le partite sui nostri campi, dagli allievi agli attivi. Poniamoci qualche domanda, se questa è la direzione giusta oppure stiamo deragliando completamente dai principi di questo sport. Quello che succede sul campo, finisce sul campo con il dovuto rispetto per i ruoli e le persone.
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